Autodromo di Vallelunga

Era il 30 Novembre  del 1957 quando si tagliava il nastro per il circuito asfaltato di Vallelunga.
Sei anni dopo l’inaugurazione della pista su terra, l’allora presidente dell’Automobile Club di Roma, Alberto Canaletti Gaudenti, accompagnato dal Sindaco di Campagnano, Mazzotti, dal proprietario dell’impianto Rag. Pesci, tagliava il nastro dell’inaugurazione della nuova pista.

Vallelunga era già in attività dall’inizio del decennio; era la pista su sabbia sede delle “riunioni”, una serie di brevi corse molto popolari tra i piloti romani, con tanto di possibilità di scommettere al botteghino.

Il 1957 è però l’anno dell’incidente di Guidizzolo alla Mille Miglia, che ha come conseguenza il fermo di tutte le corse su strada, che costituiscono il clou dell’automobilismo italiano. Ci si rende conto che esiste un solo impianto permanente, Monza, e che l’attività deve essere spostata su piste che diano le massime garanzie per pubblico e piloti.
Tra la proprietà, l’ AC Roma e la Federazione Motociclistica Italiana, si trova facilmente l’accordo per asfaltare Vallelunga, con l’investimento di una trentina di milioni di lire.

Il 22 luglio c’è la posa della prima pietra, a ottobre la pista è pronta per i collaudi.
Il 30 novembre e l’1 dicembre, un week end freddissimo, le prime corse con la Sei Ore, che registra la vittoria di Luciano Mantovani su Osca 950 cc.

Oggi l’autodromo di Vallelunga è un’eccellenza dell’impiantistica sportiva italiana.

La struttura oggi è dotata di una torre direzionale che ospita cronometristi, direzione gara e ospiti; di una sala stamapa, bar ristorante ed hotel all’interno dell’ampio complesso.

La pista è perfettamente asfaltata e le via di fuga sono ampie e ben mantenute.